Rifare l’impianto elettrico è un’esigenza che si palesa spesso in concomitanza di alcuni eventi che ne rendono impellente la riparazione o sostituzione, come ad esempio accade quando salta il contatore, quando si sentono odori poco rassicuranti di plastica bruciata oppure nel momento in cui si formano delle scintille durante l’accensione di un apparecchio elettronico. In una situazione del genere, quello che vi consigliamo è di prendere immediatamente in considerazione l’idea di rifare l’impianto elettrico di casa, perché si tratta di avvisaglie chiare di una situazione poco sicura.
Tra l’altro, in abitazioni risalenti agli anni 80-90, rifare l’impianto elettrico è spesso una necessità anche per via delle innovazioni sia tecniche che normative che in pochi anni si sono verificate, e che hanno appunto reso arcaici impianti elettrici realizzati in quegli anni.
In questo articolo analizzeremo alcuni temi spesso ricorrenti in caso di rifacimento dell’impianto elettrico, così da fare in modo di evitarli, qualora vi troviate in condizioni di dover rifare l’impianto elettrico.
In primis, attenzione al fai da te!
Anche i maniaci del fai-da-te, coloro i quali amano fare personalmente i lavori di casa e il più delle volte riescono ad ottenere buoni risultati, devono stare molto attenti in caso di lavori all’impianto elettrico, un incidente dovuto ad uno scorretto isolamento di un cavo può essere letale. Rivolgetevi sempre a professionisti!
Questa tesi è avvalorata dal fatto che oggi solo un’impresa specializzata è realmente in grado di fornire una certificazione completa che attesti di aver rifatto l’impianto elettrico a norma di legge (Testo Unico per l’Edilizia – dpr. 380/2001), condizione tra l’altro necessaria per accedere agli sgravi fiscali che spettano a chi effettua tale tipo di manutenzione.
Rifacimento dell’impianto elettrico o manutenzione?
Spesso i due termini vengono confusi oppure usati come sinonimi, li dove invece si tratta di interventi diversi che richiedono una mole di lavoro decisamente differente. Rifare l’impianto elettrico vuol dire cambiare completamente quello esistente, dunque acquistare e montare nuovi cavi elettrici, tubi, dorsali e tutto ciò che compone l’impianto. Un lavoro più esoso ed invasivo rispetto alla manutenzione. Quest’ultima, si riferisce alle attività messe in opera per rinnovare un impianto già esistente, una serie di iniziative volte a rigenerare un impianto in buono stato.
In questo caso potreste trovarvi tuttavia con un impianto sicuro ma non a norma, in quanto alcune componenti dell’impianto potranno risultare non certificabili secondo la nuova normativa.
Di contro, i lavori di manutenzione di un impianto non rientrano nelle agevolazioni fiscali destinate a coloro i quali hanno effettuato nell’anno in corso o in quello precedente, lavori di rifacimento dell’impianto elettrico.
Quando fare una manutenzione dell’impianto e quando invece rifare l’impianto elettrico?
Di certo, quando si tratta di impianti che risalgono a più di 25 anni fa, è il caso di optare per un impianto completamente nuovo, perché la sola manutenzione non renderà sicuro un impianto elettrico ormai obsoleto e soprattutto potrebbe capitarvi di dover rifare opere di manutenzione dopo breve tempo, con un risparmio davvero minimo, a conti fatti.
Naturalmente anche in questo caso, si tratta di una scelta da compiere insieme ad un tecnico esperto, e se lo ritenete opportuno, anche dopo aver ascoltato il parere di diversi elettricisti, in modo tale da compiere una scelta ponderata e sicura.
Rifare l’impianto elettrico richiede in ultimo anche l’intervento di un tecnico abilitato che si occupi dell’iter burocratico, tra cui presentare al comune la pratica chiamata CILA e la asseveri.
In tal caso, vi consigliamo di usufruire quanto più possibile della professionalità del tecnico, che generalmente sarà un geometra, un ingegnere o un architetto, per consigliarvi sulla disposizione di punti luce, prese ed interruttori.
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